Avvocato, figlio del procuratore della Repubblica di Palermo Gaetano, ucciso dalla mafia il 6 agosto 1980, un omicidio rimasto tutt’ora impunito. Nei 43 anni trascorsi dall’uccisione del padre, si è battuto in ogni modo per avere giustizia. Con un senso sciasciano del diritto, Costa, attraverso una lunga attività pubblicistica, ha spesso contestato le “scorciatoie” della giustizia, a partire dal fenomeno del pentitismo, e invocato, sulla scia del padre, la necessità del garantismo. Del genitore ricordava l’intuizione che ebbe a partire dai primi anni Sessanta, da procuratore a Caltanissetta, di combattere la mafia investigando sui conti e sui patrimoni dei boss.
Riccardo Polidoro ha saputo coniugare professione forense con impegno civile. Vent’anni fa, quando gli “ultimi” erano chiamati solo a “pagare”, ha creduto e operato per un carcere possibile. Fondatore del “Carcere Possibile onlus”, ha ricoperto la carica di responsabile dell’Osservatorio carcere dell’Unione delle camere penali, il nome della onlus da lui fondata, coniugandolo con l’impegno istituzionale di responsabile dell’Osservatorio Carcere dell’Unione delle Camere Penali Italiane. Per la sua competenza era stato chiamato a far parte, nel 2017, della commissione ministeriale per la riforma dell’ordinamento penitenziario. “Perdiamo”, si legge in una nota del Partito Radicale, “un amico, ci resta l’esempio che continueremo a far vivere con le nostre lotte”.
È morto a 73 anni, a San Bernardino Verbano Silvano Quaglia, una vita di militante radicale a favore delle battaglie per i diritti civili e umani. L’amico Sergio Brandani così lo ricorda: “In oltre 40 anni di attività politica e amicizia, ne abbiamo fatte di cose, impossibile ricordarle tutte. Con Silvano l’impegno politico è cominciato negli anni ’70, è stato il primo radicale del Verbano-Cusio-Ossola, e mi coinvolse nelle sue battaglie, in primis divorzio e aborto. Abbiamo seguito tutta la storia del Partito Radicale di Pannella, ci siamo impegnati a tutela dei detenuti e per la legalizzazione delle droghe leggere. C’era ogni volta una battaglia da portare avanti. Silvano fece portare a spese sue l’antenna di Radio Radicale nel VCO. Andavamo in piazza a raccogliere firme, abbiamo fatto comizi e in vista delle elezioni girato in auto il VCO paese per paese con un piccolo amplificatore a bordo”.